Bardolino, riviera orientale del Lago di Garda

Bardolino sorge sulla riviera orientale del Lago di Garda, a 30 Km. da Verona, su di un territorio collinoso stretto tra il lago ad Ovest, e la collina morenica di separazione ad Est tra il lago stesso e la valle dell’Adige, ove essa sbocca nella Pianura Padana.

L’origine del paese è assai remota e risale certamente alla civiltà palafitticola Italica; tracce di un villaggio palafitticolo sono presenti in Cisano (oltre che in altri comuni a sud di Bardolino).

Il nome deriva dal longobardo “bardus” ossia “longobardo”.

A Bardus si aggiunge il suffisso olus per Bardolus cui s’aggiunge il secondo suffisso di pertinenza, inus [divus + inus = divinus ossia di dio] . Ovvero “Piccolo luogo dei longobardi”.

Numerosi sono i reperti che attestano una vita nel territorio in epoca romana, come monete, cippi, lapidi, sculture, alcuni visibili in molte parti del territorio comunale; nonché reperti cimiteriali. Anche molti toponimi locali testimoniano una civilizzazione latina, con essi molti avanzi di strutture murarie romane documentano la presenza di costruzioni fisse. Non è da dimenticare la tradizione di una predilezione dei Romani per il Garda, che trova tra gli elementi principali la Sirmione delle Terme e di Catullo.

Successivamente Bardolino dovette seguire le vicende delle varie invasioni e dominazioni Longobarde, Gote, Visigote, Franche; a tale epoca qualcuno fa risalire la prima apparizione ufficiale del nome di Bardolino; infatti durante la visita al Lago di Garda di re Pipino, spintosi fino a Malcesine, il re stesso avrebbe concesso al Monastero di S. Zeno in Verona la chiesa di S. Zenone situata in Bardolino, con tutte le sue pertinenze.
Tra l’829 e l’856 venne combattuta una battaglia tra gli abitanti del Benaco ed i Veronesi. Tutto il territorio rivierasco del Garda in quel periodo venne a costituire un’unica unità amministrativa, con capoluogo in Garda che acquistò a poco a poco tanta importanza da far sostituire al lago il proprio nome a quello originario di Benàco.
In tale periodo il territorio si premunì contro invasioni e scorrerie con la costruzione di castelli e rocche; il primitivo castello di Bardolino fu edificato verso la fine del IX secolo, quando il re Berengario autorizzo gli abitanti del Lago a costruirsi fortilizi dì protezione. Successivamente il Castello fu continuamente rifatto ed ingrandito fino all’epoca degli Scaligeri, quando assunse la forma ancor oggi visibile nelle torre, nelle porte e nell’andamento delle strade.

In una mappa del 1439 esistente all’ Archivio di Stato di Venezia, risulta già nettamente delineata la topografia locale con la cinta muraria quadrata aperta verso il Lago, quattro torri ai quattro lati, due porte (porta 5. Giovanni verso Garda e porta Verona a Sud) le chiese di S. Severo dell’ 893 (l’ attuale costruita su di un tempio preesistente, come indicano le fondazioni absidiche messe allo scoperto), S. Zeno fuori delle mura (costruzione questa che presenta evidentissime analogie col Mausoleo di Galla Placidia in Ravenna: stessa struttura architettonica, medesimi elementi e persino anche qui materiali provenienti da costruzioni del periodo ellenistico); le frazioni di Calmasino (Cal Masin) e Cisano (Zisan) già delineate.

 

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Già nel 1100 è ricordato il Comune autonomo di Bardolino, e nel 1222 sì rammenta una “corporazione” di famiglie che aveva l’esclusiva della pesca lungo la spiaggia del territorio comunale. Questa attività ha dato al nucleo abitato la forma tipica del villaggio dei pescatori: a pettine.

Le case cioè vengono costruite una dietro l’altra a partire dalla prima che sorge sulla spiaggia. Le vie sono perpendicolari al litorale e ciò agevole il trasporto delle barche al sicuro davanti casa.

Successivamente Bardolino seguì le sorti delle signoria Veronese degli Scaligeri, poi subì il dominio Visconteo e dal 1405 al 1797 quello della Serenissima Repubblica di Venezia. Durante quest’ultima epoca Bardolino fu il centro della dura lotta tra i Visconti e Venezia, per le battaglie navali nel Garda.

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Nel 1526 Bardolino fu saccheggiata dai Lanzichenecchi che catturarono anche numerosi cittadini a scopo di riscatto; successivamente conobbe un lungo periodo di pace.

Nel 1798 passò sotto I’ Austria con tutto il territorio della Repubblica Veneta; poi sotto il Regno d’ltalia Napoleonico e quindi sotto il Regno Lombardo-Veneto; in questo ultimo periodo Bardolino divenne il capoluogo di uno dei 13 distretti della provincia di Verona, comprendendo nella proprie circoscrizione tutti i Comuni della riva veronese del Garda, da Malcesine a Lazise, compreso Castelnuovo.

Infine nel 1866 Bardolino entrò a far parte del Regno d’Italia.

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La zona di produzione del vino Bardolino DOC e della sua versione rosata, il Chiaretto, occupa il settore veneto dell’anfiteatro morenico del lago di Garda: dalla riviera alle colline dell’entroterra. Un’area ricca di scorci paesaggistici, memorie architettoniche (castelli, ville, pievi), produzioni enogastronomiche, strutture e spazi per la vacanza e il relax. La Strada del Vino Bardolino si sviluppa lungo 80 chilometri.

Da Bardolino raggiunge le colline di Costermano e scende poi a Garda e Torri del Benaco. Tornati a Bardolino, si risale verso Cavaion Veronese, Affi, Caprino Veronese e Rivoli Veronese per inoltrarsi sul monte Baldo. L’itinerario verso sud porta a Pastrengo, Castelnuovo del Garda e Lazise, da dove si continua per Peschiera del Garda e Valeggio sul Mincio, raggiungendo Sommacampagna, Sona e Bussolengo.

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